La prima incisione che immortala il sodalizio tra Kirill Petrenko e la Berliner Philharmoniker giustifica da sola la scelta del successore di Sir Simon Rattle. La bacchetta del direttore trascina l’intero ensemble in un’esecuzione di sbalorditiva intensità ed energia, dove a essere sviscerata è l’anima stessa di un Tchaikovsky in preda al dramma ma contemporaneamente all’apice della propria visione compositiva. Dal valzer in 5/4 del secondo movimento al lento incedere di un finale di mestizia, il complesso vortice emotivo assurge a nuova vita in un’interpretazione vibrante e precisa.